IN UNA CRISI NON SI SMETTE DI MANGIARE

C'E' POCO DA BRINDARE, FORSE NON PER TUTTI
OCCHI SUI MERCATI

Sintesi settimana del 05 Ottobre 2020

Questa settimana la rubrica  OSM  tenta il difficile compito di unire un puzzle, andando a ritroso nel tempo.

Correva l’anno 2019 e si cominciava a parlare di nuovi business nel settore alimentare; a distanza di un anno, con un’epidemia piombataci improvvisamente sulla testa, vediamo se quei tasselli ci hanno regalato qualche sorpresa e se la nostra buona memoria possa portarci ad interessanti collegamenti.

Lo abbiamo visto, supermercati presi d’assalto durante l’emergenza covid; quando questa emergenza si è temporaneamente placata, a farne le spese sono state tutte quelle attività il cui business non riguardava beni di primaria necessità.
 
E’ chiaro, che si parli di crisi sanitaria, climatica oppure economica o che sia una crisi antropologica di un essere umano sempre più spaesato dai grandi cambiamenti, un unico minimo comune denominatore rimane lampante; qualunque cosa succeda L’ESSERE UMANO SI DEVE NUTRIRE.

L'essere umano si deve

Dopo il business della soia?
Atto Secondo, la carne

Dopo il business della soia negli anni 90′ si sentiva la nostalgia di nuove mode e di nuovi problemi che le innescassero, creando quella famosa regola inversa della legge causa effetto, che approfondiremo insieme al lettore qualche riga più sotto.
 
Partiamo da una fonte illustre e dalla notizia del 2019 (naturalmente i tempi non erano sospetti) e che attualmente trova riscontro anche sulle quotazioni dei mercati:

Fonte Il Sole 24 ore

Il sole 24 ore , (fonte qui) nel 2019 pubblicò un articolo con un’indagine di Barclays, banca internazionale britannica, sul nuovo business della Carne creata in laboratorio, un business da 140 miliardi di dollari.
“Amminoacidi, lipidi, tracce di minerali, vitamine e acqua. Una ventina di ingredienti ed ecco perfettamente ricreato il gusto e la consistenza di un hamburger. Indubbiamente il 2019 è l’anno della carne finta”.
 
 

LE BUGIE HANNO LE GAMBE CORTE ... MA .....

Da un lato abbiamo il presidente Trump che nell’ormai lontano agosto 2019 colpiva la Cina con dazi del 10% su 300 miliardi di import, tra cui proprio i prodotti agricoli; contemporaneamente sosteneva fermamente l’importanza di migliorare le esportazioni di prodotti alimentari americani in tutta Europa, spingendo sul suo cavallo di battaglia che la carne americana fosse da sempre una delle più buone e naturali al mondo; fin qui tutto stranamente seguiva un filone logico e scusate la leggera satira poco velata.

IL TEMPO E' GALANTUOMO ... MA

Si dice che spesso il tempo è galantuomo e cancella i brutti ricordi; il problema è che, con lo stesso meccanismo sistemico, il tempo tende anche a rimuovere la memoria a lungo termine su concetti e pensieri espressi dai grandi dell’economia, cosicchè arrivati ad un certo punto, risulti per loro più facile il meccanismo di autosmentita, poichè saranno poche le persone con la voglia ed il tempo di cercare incongruenze, di concetti espressi magari mesi o anni addietro.
 
Qual’è il risultato di questo annebbiamento? … semplicemente, ci si potrà autosmentire, tanto non avremo una controparte attenta a ricordarcelo, in una sorta di rivisitazione del famoso detto, “le bugie hanno le gambe corte ma se ne metto in circolo diecimila magari qualcuna sfuggirà all’attenzione”.

FACCIAMO UN SEMPLICE RAGIONAMENTO

Premesso che nessuno di noi ha la competenze chimico-molecolari per risolvere la disputa se un alimento sintetico sia uguale o più sano di uno allevato o prodotto come facevano i contadini di un tempo, ecco la domanda: “Cosa scegliereste tra un alimento sintetizzato in laboratorio ed uno cresciuto, per esempio, al sole della verde campagna? Cosa sceglierebbe la mente lucida?”.
 
Forse la maggior parte di noi sceglierebbe la seconda risposta ma ecco che interviene il colpo di scena … Ci potremmo sentire controbattere che, siccome la maggior parte della popolazione sceglierebbe la seconda risposta, come potrebbe l’industria zootecnica soddisfare il fabbisogno di tutte queste persone? … come potremmo continuare ad alimentare miliardi di capi di bestiame senza depauperare intere campagne coltivate solo per sfamare i prodotti della zootecnia ?

LA REGOLA INVERSA EFFETTO-CAUSA

Ecco che quindi, per l’interessante regola inversa di EFFETTO-CAUSA, trovato il problema generiamo la soluzione.
E’ in questo modo che il nuovo mondo della carne sintetica da laboratorio ed il futuro delle mutlinazionali produttrici di sostituti per la carne e prodotti caseari sono arrivate alla ribalta, con i numeri che Vi abbiamo indicato inizialmente nel nostro articolo.

LA CORSA ALL'ORO

I risultati di borsa non si non fatti quindi attendere, ed insieme a loro, il fiuto per il business che ha lanciato la nuova corsa alla proteina animale/vegetale, in un remake del film del grande Charlie Chaplin, LA FEBBRE DELL’ORO, del 1942, edito proprio negli Stati Uniti d’America.
Multinazionali del calibro di Nestlè, Beyond Meat, Tyson Foods si stanno quindi dando battaglia per portare via quel famoso 10% di mercato, per la modica cifra di 140 miliardi di dollari. I grafici qui sotto parlano più di mille parole, per un business che sembrerebbe solo in rampa di lancio ma già ben avviato.
 

CONCLUSIONE

UNA VECCHIA E CARA PIZZA CON BIRRA

Siamo Noi che vediamo stranezze ed incongruenze ovunque ma forse siamo abituati a scovare le famose DIVERGENZE in analisi che ci hanno sempre guidato nella tempesta di questi ultimi anni sui mercati; del resto c’era chi gridava alla fine del mondo finanziario e il recupero portendoso post-covid dei mercati  è sotto gli occhi di tutti ormai. 
Nessuno dice che non verranno tempi bui, ma sembra proprio che se il paniere delle società più importanti al mondo continui a popolarsi di multinazionali e colossi, che pesano sull’indice dei rispettivi comparti, sarà ben difficile vedere catastrofi ed uragani abbattersi sui mercati con la violenza di un virus letale.
Ad ogni modo, al lettore la scelta se investire o meno su questi nuovi comparti, forse un pò lontani dal nostro mondo italiano, fatto di pizza verace, pochi, semplici e buonissimi ingredienti; e si sa con una buona pizza ci sta benissimo un’ottima birra italiana, senza dimenticarci che forse anche quella prima o poi sarà preda di qualche multinazionale … 
….. Peroni, acquisita dalla giapponese Asahi insegna!

Un Caro Saluto

Commento a cura di

Giacomo Ghisleni – Wealth Advisor AllianzBank Private

Carlo Alberto Banfi – Wealth Advisor AllianzBank Private

Massimo Fontana - Analist & Financial Trader


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