5G ED INFRASTRUTTURE

ANCHE IN ITALIA ABBIAMO LE NOSTRE SOAP OPERA
OCCHI SUI MERCATI

Sintesi settimana del 13 Luglio 2020

Il 2020 economico-finanziario non è partito certo sotto i migliori auspici.

Ciò nonostante alcuni treni, che erano già in carreggiata, hanno proseguito la loro strada; come si dice in questi casi, il progresso va sempre avanti e spesso è proprio nei momenti di crisi che chi ha idee o migliore visione prospettica lavora ancora più assiduamente, per guadagnare le famose “quote di mercato”.

Tra gli argomenti scottanti di questo 2020, ma già antefatto nel 2019, un posto di rilievo lo merita certamente il NUOVO MONDO DELLA RETE 5G.

Sono lontani i ricordi dell’era 3g, quando si pensava di aver raggiungo grandi traguardi, nella navigazione e nella trasmissione dei dati via web o il pensiero che chattare con persone al di la del mondo fosse già un grande traguardo  … a pensarci bene, se ci guardassimo indietro sembrerebbe quasi di parlare dei vecchi treni a vapore.

L’obbiettivo di “OCCHI SUI MERCATI” è quello di analizzare quali saranno i business dell’era 4.0 e di quali aziende e di quali strutture questa nuova era non potrà fare a meno; questo perché i due tasselli fondamentali delle nostre analisi e dei nostri pensieri, sull’investimento moderno, non posso prescindere da due fattori: La diversificazione ed il fattore tempo ….

Si può diversificare e bilanciare un portafoglio nel migliore dei modi possibili ma se non si considera il fattore tempo, legato ad un investimento a medio-lungo termine, si rischia di inserire nel proprio paniere solamente asset che nell’immediato diano buone performance, dimenticandosi la domanda: “Quali sono le nuove strade, intraprese oggi, che porteranno a nuove scoperte e faranno di aziende, magari oggi meno appetibili o meno pubblicizzate, una probabile big del futuro”.

Ecco perché nel mondo del 5g non ci sia mass-media o main-stream o piattaforma digitale che non pubblicizzi, a gran voce, colossi del calibro di Apple e Huawei, farsi la “guerra” per accaparrarsi un posto di rilievo nell’olimpo del nuovo 4.0 digital world; è comprensibile, visto che parliamo di business con cifre, i cui zeri al seguito fanno girare la testa.

Questo enorme interesse, questa enorme e spasmodica pubblicazione di ogni botta e risposta dei due colossi, rispecchia, se ci pensiamo, la grande lotta del tentativo cinese di spodestare il predominio di potenza mondiale agli Stati Uniti d’America o forse la consapevolezza di quest’ultimi che, in ambito 5g la locomotiva cinese si trovi più avanti.

Il gallo che canta ha visto fare l'uovo

Una tale risonanza non può che farci pensare al vecchio detto : “il gallo che canta ha ha visto fare l’uovo” … Se tutti ne parlano e scrivono a gran voce, ci deve essere, insomma, un motivo che va ben oltre il nostro pensiero di poter vedere film ad alta velocità o gestire cinque piattaforme, contemporaneamente collegate, nella nostra umile dimora domestica.

Come al solito però a noi piace osservare in casa nostra, condividendo il progetto di Azienda Italia, che ricorda ai suoi lettori come al nostro bel paese nulla manchi e ve lo abbiamo dimostrato negli scorsi articoli, parlando di aziende italiane, conosciute in tutto il mondo per il loro esclusivo know-how.  ( https://www.aziendaitalia.net/2020/06/05/il-grande-made-in-italy/)

 

Una partita a scacchi

Detto questo ci siamo chiesti: “ Ma in Italia esiste qualche società che sta “duellando” nel mondo 5g ?”

Ok non parliamo degli stessi volumi dei colossi d’oltreoceano ma credeteci, la contesa , il famoso gioco che vale la candela esiste anche in Italia ed i pretendenti al trono si chiamano OPEN FIBER, VODAFONE e INWIT.

Dei tre immaginiamo chiaramente che ai nostri lettori non abbia bisogno di presentazioni il colosso inglese Vodafone, 43.67 miliardi di euro fatturati nel 2019.

Invece, dietro la sigla Inwit, acronimo di Infrastrutture wireless italiane, il cui motto è “La nuova frontiera del 5G, tra infrastrutture, sostenibilità e semplificazioni”, si cela la struttura delle reti Telecom.

Allora  dove si nasconde il nodo della discordia ? — Proprio nel fatto che  nel marzo 2020, ha avuto conclusione la fusione tra Vodafone Towers ed INWIT; citiamo, per dovere di cronaca e per chiarimenti, la fonde precisa, presa da corrierecomunicazioni.it:

“Vodafone Italia ha predisposto gli asset che dovranno confluire in Inwit, la controllata da Tim,  Vodafone Towers srl il nome della newco in cui confluiscono subito undicimila siti. In dettaglio, rivela Radiocor, il ramo d’azienda, a cui è attribuito un patrimonio netto di 221 milioni di euroconta in 10.977 siti distribuiti su tutto il territorio nazionale che, In una seconda fase, si aggiungeranno alle undicimila torri già nel portafoglio di Inwit.

Un patrimonio di tutto rispetto, sugellato dal comunicato ufficiale di Inwit sul proprio sito, che trovate al seguente link: https://www.inwit.it/it/content/conclusa-la-fusione-con-vodafone-towers

INTRECCIO IN STILE DINASTY

Da qui sembra fili tutto liscio ma, come il miglior intreccio in stile Dinasty, ecco farsi largo il “terzo incomodo”, OPEN FIBER, operatore all’ingrosso nel mercato italiano di infrastrutture di rete, posseduto con quota paritaria da Cdp Equity ed Enel.  (Fonte Wikipedia)

La battaglia tra la Open Fiber di CDP Equity ed Enel si fa strada a macchia d’olio,  anche sul piano LEGALE mentre il tema della rete unica diventa una questione internazionale.  Del resto, non potrebbe essere altrimenti visto il momento topico in cui l’infrastruttura strategica di telecomunicazioni italiana diventa obbiettivo di tutte le politiche di digitalizzazione futura di Italia ed Europa.

Al lettore accorto non sarà certamente sfuggito  IL NODO DELLA QUESTIONE: Open Fiber è posseduto in quota paritaria da Enel, azienda strategica per il business italiano, la cui partecipazione dello STATO ITALIANO si aggira attualmente intorno al 23.58%.

Lo scorso marzo 2020, Open Fiber ha chiesto a Tim di convenire in giudizio, con la richiesta risarcitoria di 1.5 miliardi di euro per danni causati da presunto abuso  di posizione dominante. CHIARO IL PROBLEMA ? … Lo stato è chiamato in causa per decidere un contenzioso all’interno del quale deve muoversi con attenzione poiché detiene partecipazione nelle aziende in questione.

La nuova serie Dinasty impallidirebbe.

CONCLUSIONE

COSA FARE?

In attesa che la situazione si sblocchi, comunque i titoli azionari sopraccitati, non si esimono dal duellare anche in borsa, con quotazioni e rally di tutto rispetto … immaginiamo cosa possa succedere quando la questione 5G ITALY sarà risolta.

fonte Google Finance

Un caro Saluto

Commento a cura di

Giacomo Ghisleni – Wealth Advisor AllianzBank Private

Carlo Alberto Banfi – Wealth Advisor AllianzBank Private

Massimo Fontana - Analist & Financial Trader