Molto spesso chi lavora nel mondo della finanza si è sentito fare questa osservazione dai propri clienti.
Ma è realmente vera? È veramente così? Le obbligazioni sono davvero tutte uguali ?
Innanzitutto chiariamo cos’è un’obbligazione, nei termini più semplici possibili:
Comprando un’obbligazione generiamo un prestito, cioè diventiamo creditori nei confronti di un’azienda o di un ente che, a scadenza, ci restituirà il capitate ricevuto, maggiorato degli interessi.
Come vedete esiste già in partenza una fondamentale distinzione tra comprare un’obbligazione di un’azienda, in questo caso chiamata “obbligazione corporate” ed un’obbligazione di un paese, come potrebbe essere un bond americano, un bund tedesco o un btp italiano.
Di conseguenza ne deriva una seconda importate distinzione:
Comprare il debito di uno stato (dipende da che stato … ndr) dovrebbe essere più sicuro di comprare il debito di un’azienda; insomma essere creditori di uno stato dovrebbe fornire più garanzie che il proprio capitale a scadenza venga restituito, intatto e con gli interessi.
Altro elemento fondamentale di scelta è “La scadenza” di un’obbligazione:
Questa è legata alla sua durata e la si conosce al momento della sottoscrizione; possiamo quindi diventare creditori di somme che ci saranno restituite entro un anno oppure entro trent’anni …
Spetta a noi decidere per quanto tempo vogliamo concedere l’utilizzo del nostro denaro e per quanto tempo siamo disposti a rischiarne i cambiamenti, in funzione delle oscillazioni delle politiche di quell’azienda o di quel paese.
Di qui l’ultimo importante tassello, per conoscere appieno il mondo delle obbligazioni e cioè conoscere la valuta di riferimento di quel prestito che abbiamo concesso, se relativo ad un paese diverso dal nostro …
Fondamentale poiché, alla scadenza, il rimborso del nostro prestito potrà avere risentito sia del cambio (detto cross valutario) tra le due valute, sia delle politiche monetarie del paese debitore, che potrebbe aver alzato o abbassato i tassi d’interesse, più semplicemente comprensibile pensando all’innalzamento o all’abbassamento del costo del denaro.
Per aiutarVi ulteriormente, Vi forniamo un punto di partenza su cui imbastire il Vostro ragionamento; questo punto tiene conto della conoscenza della parola RENDIMENTO … il rendimento di un’obbligazione funziona esattamente al contrario di un’azione e cioè più scende più si guadagna, più sale più si perde. Questo almeno come punto di partenza per cominciare ad entrare nell’ottica giusta, dalla porta di ingresso e non dalla finestra; poi una volta approfondito Vi tornerà tutto più chiaro ma dobbiamo entrare insieme dalla porta e non dalla finestra.
Ora che non siamo più a digiuno con il termine “obbligazione” ed il suo significato economico, la rubrica Occhi sui Mercati, senza giri di parole o troppi argomenti, si pone l’obbiettivo di portare il lettore ad una attenta riflessione per evitare l’errore diffuso, nostro personale parere, di pensare che le obbligazioni sia tutte troppo poco appetibili e tutte ugualmente poco remunerative.
fonte tradingeconomics.com
fonte ideainvestimento.it
https://www.ideainvestimento.it/analisi-rendimento-titoli-di-stato-mondiali/
Nell’articolo che pubblicheremo la prossima settimana, proseguiremo con importanti considerazioni che, alla luce dei dati forniti oggi, apriranno importanti spazi di riflessione su come, a nostro giudizio l’investimento debba essere consapevole, di lungo periodo e differenziato.
Ecco il perchè della validità del mondo delle obbligazioni, poichè, ogni sgabello che si rispetti ha in una delle sue tre gambe un supporto chiamato obbligazione.
Un caro saluto
Giacomo Ghisleni – Wealth Advisor AllianzBank Private
Carlo Alberto Banfi – Wealth Advisor AllianzBank Private
Massimo Fontana - Analist & Financial Trader
