Occhi sui Mercati

Settimana in attesa della cd. “fase 2” in cui si ricomincerà con alcune attività economiche nei prossimi giorni. Purtroppo per alcune professioni cambierà poco, cambia per i mercati che stanno anticipando il ritorno graduale dell’economia verso una situazione di quasi normalità. Specialmente i mercati americani sembrano aver assorbito gran parte della discesa, basti pensare che il NASDAQ è ai livelli del 26 febbraio e lo S&P 500 al 28 febbraio, date in cui il Covid non aveva ancora impattato le economie occidentali. Le valutazioni odierne dei mercati però, sembrano non tenere conto dei dati economici in netto peggioramento rispetto a solo due mesi fa.

Nella giornata di mercoledì è stato pubblicato il dato per il primo trimestre 2020 del PIL americano: -4.8%, una contrazione così marcata non si vedeva dalla crisi finanziaria del 2008. La disoccupazione è passata dal 3.7% di inizio anno al 20% del mese di aprile, in sole cinque settimane 26 milioni di cittadini americani hanno inoltrato domanda di sussidi. Gli Usa, rispetto all’Europa, hanno introdotto misure di politica monetaria senza precedenti: hanno abbassato i tassi d’interesse da 1.5% a 0%, hanno dato a ogni cittadino americano con reddito inferiore a 75.000$ un assegno di 1200$, concesso prestiti alle piccole imprese e acquistato sui mercati tramite la Fed titoli obbligazionari locali. Come si può notare dal grafico sottostante in cui vengono confrontate le misure di politica monetaria adottate dai principali paesi del mondo, il Quantitative easing americano (interventi della Banca Centrale) è di fatto illimitato e la mole di aiuti supera il 15% del PIL statunitense. Di contro l’Europa non ha potuto abbassare i tassi d’interesse in quanto negativi già prima del Covid e le misure attuate si fermano sotto il 9% del PIL.

Settimana di rating per l’Italia: lunedì l’agenzia S&P ha confermato la BBB mentre a sorpresa, era attesa per il 10 luglio, mercoledì Fitch ha tagliato il rating del nostro paese portandolo a BBB- ad un passo dal junk (titoli considerati “spazzatura” quindi poco appetibili per gli investitori mondiali). Alla luce di ciò, lo Spread Btp/Bund rimane in area 230 punti.

Commento a cura di: Ghisleni Giacomo e Banfi Carlo Alberto, Wealth Advisor AllianzBank Private

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